In occasione della Giornata del Contemporaneo, il Museo Miná Palumbo si rinnova e si apre al pubblico con uno spirito rigenerato, grazie anche a un ambizioso progetto di restyling che ha coinvolto l'allestimento degli spazi espositivi e migliorato l'accessibilità, rendendo il museo un luogo ancora più inclusivo e fruibile. A coronamento di questa trasformazione, il museo presenta le opere realizzate durante le residenze artistiche all'Eremo di Liccia. Il progetto Rammemora-zioni, curato da Francesco Piazza, con il coordinamento di Michele Spallino si è rivelato una straordinaria esperienza creativa e umana che ha prodotto un corpus di lavori destinati a formare il primo nucleo della nuova Pinacoteca Naturalistica, un progetto espositivo che intreccia arte contemporanea e natura in un dialogo fertile e stimolante.
Gli artisti invitati Cetty Previtera, Piero Roccasalvo Rub, Samantha Torrisi e Giuseppe Vassallo, attraverso linguaggi differenti ma accomunati da una profonda riflessione sul paesaggio e sull'interazione tra natura e cultura, hanno dato vita a un percorso creativo che si radica nell'ambiente circostante e ne trae nuova linfa per un'indagine contemporanea del mondo naturale.
Cetty Previtera ha esplorato la dimensione del paesaggio attraverso un’osservazione ravvicinata che sfiora il microcosmo vegetale. Le sue opere si distinguono per una palette cromatica accesa, nata dal verde come matrice primaria e successivamente articolata in un ricco ventaglio di colori, che riflettono le sfumature nascoste e mutevoli del bosco. Questa investigazione del dettaglio diviene così una celebrazione della complessità del mondo naturale, attraverso uno sguardo intimo e poetico.
Piero Roccasalvo Rub, sfida i confini tra il mondo umano e quello naturale, creando figure ibride in cui elementi faunistici e floreali si fondono per dare vita a nuove creature antropomorfe. Queste composizioni richiamano una mitologia contemporanea, in cui l'uomo non domina la natura ma ne diventa parte integrante, perdendosi in un gioco di trasformazione e ibridazione.
Samantha Torrisi propone una riflessione sull’antropizzazione del paesaggio, presentando scorci naturali che parlano della delicata relazione tra l’uomo e l’ambiente. La sua pittura, carica di un’emotività evocata dalla nebulosità dei paesaggi montani e boschivi, diventa un racconto visivo dello stato dei luoghi, al contempo concreto e filtrato attraverso una sensibilità intima. In queste visioni, il paesaggio si trasforma in una culla morbida, una metafora dei sentimenti, mentre narra l’impronta che l’uomo ha lasciato su di esso.
Giuseppe Vassallo, fortemente ispirato dalla cripta di Santa Margherita, introduce un potente "memento mori", un teschio che richiama gli oggetti conservati al Museo Miná Palumbo. L'elemento funereo, racchiuso in una teca preziosa e arricchito da dettagli naturalistici, diventa simbolo di una riflessione esistenziale che connette il ciclo vitale della natura con la memoria umana, in un'opera che fonde sacralità e bellezza effimera.
Le opere realizzate dagli artisti durante le residenze costituiranno il primo nucleo della Pinacoteca Naturalistica del Museo Miná Palumbo, un progetto che intende ampliare la visione museale, ponendo l'arte contemporanea in dialogo con le collezioni storiche del museo e con il territorio che le circonda.