sabato 22 marzo 2025 – ore 17
Chiostro di San Francesco, Castelbuono
Il Museo Naturalistico Francesco Minà Palumbo, con il sostegno del Comune di Castelbuono e del Museo Civico di Castelbuono, è lieto di annunciare l’inaugurazione di Te(c)la, installazione ambientale di Studio LEMONOT + Marino Amodio vincitrice della prima edizione del concorso di progettazione architettonica Cassidaria minae, a cura di AM3 – Architetti Associati.
Attraverso l’innesto di un’istallazione-opera temporanea, il concorso Cassidaria minae si propone di valorizzare la dimensione pubblica degli spazi aperti del Chiostro di San Francesco, nei periodi in cui non è interessato dagli eventi estivi.
L’allestimento vincitore dell’edizione di lancio, Te(c)la di Studio LEMONOT + MARINO AMODIO, estende lo spazio museale oltre le sale espositive, trasformando il chiostro in un ambiente ibrido tra architettura, natura e installazione temporanea.
L’evento inaugurale sarà accompagnato da un momento di confronto e approfondimento aperto al pubblico dal titolo Musei, contenitori e contenuti, che vedrà la partecipazione di esperti del settore museale e architettonico.
Dopo i saluti istituzionali di Mario Cicero, sindaco di Castelbuono, e Michele Spallino, presidente del Museo Naturalistico Minà Palumbo, interverranno:
Laura Barreca, direttrice del Museo Civico di Castelbuono
Sabrina Morreale e Lorenzo Perri, architetti, fondatori dello Studio Lemonot
Marino Amodio, architetto, fondatore di ZAPOI
Cristina Calì, AM3 – Architetti Associati
A moderare l’incontro sarà Helga Marsala, critica d’arte, editorialista culturale e curatrice.
Sabrina Morreale e Lorenzo Perri sono architetti, docenti e fondatori di Lemonot, un duo che esplora l’intersezione tra architettura, arti performative e pratiche relazionali.
Operano tra Londra e l’Italia, sviluppando progetti che reinterpretano lo spazio pubblico e i rituali urbani attraverso installazioni, padiglioni, cortometraggi e performance. Il loro approccio trans-territoriale e site-specific, innesca nuove forme di convivialità e teatralità spontanea, ridefinendo il ruolo dell’architettura nella costruzione di narrazioni e interazioni inaspettate.
Alla progettazione per Castelbuono ha contribuito Marino Amodio, ricercatore nell’ambito dell’ostensione ed esperto nella progettazione di strutture architettoniche in legno.