GFT Minà Palumbo
La font di Minà Palumbo. Il carattere tipografico che riprende la grafia del grande scienziato
Progettare un carattere tipografico per un’identità visiva come un Museo richiede l’accurato studio di cosa si vuol comunicare ai fruitori di tale istituzione museale, cercando di creare un artefatto coordinato, personale e distintivo che si faccia riconoscere nel tempo.
Giangiorgio FugaTra i tanti modi che il Museo ha messo in campo per valorizzare l'opera e promuovere la figura di Minà Palumbo eccone uno decisamente originale e insolito.
L'idea nasce dall'incontro tra la professoressa Cinzia Ferrara, del Laboratorio di Visual e Graphic Design del Cdlm in Design e Cultura del Territorio dell'Università di Palermo, e il presidente dell'istituzione Michele Spallino. Nell'ambito del lavoro che si prefiggeva di ripensare il sistema di identità visiva del Museo, è emersa l'opportunità di provare ad evocare l'accuratezza e l'eleganza della grafia del naturalista castelbuonese in una font originale che costituisse parte del "lessico" visivo del museo.
La font è stata progettata dal type designer Giangiorgio Fuga e sviluppata sulla base del rilievo della grafia di Minà Palumbo condotto da alcuni studenti del laboratorio (Gaetano Sessa, Michela Cataldo, Leoluca Ligotino e Salvatore Cigna).
Anche la grafia, con la sua meticolosa cura e pulizia formale, ci racconta qualcosa dell'uomo e dello scienziato e della sua indole.
II carattere tipografico nasce da tre tipologie di scritture calligrafiche, molto caratterizzanti, rilevate tra quelle vergate dal naturalista castelbuonese nelle targhette didascaliche identificative dei vari reperti catalogati, nei suoi numerosi scritti e nelle sue splendide tavole dell'Iconografia.
Ecco quindi la scelta di studiare tutti i glifi: lettere, numeri e simboli, creando una font personale, che racchiude al suo interno, grazie alle funzioni presenti nel formato OpenType™, ben tre stili di scritture: uno classico, comprendente numerose legature, uno più rustico ed uno più "vezzoso". Inoltre sono stati aggiunti una serie di simboli inerenti le collezioni presenti nel Museo, desunti da particolari illustrati da Minà nell'Iconografia o in altre collezioni.
Proprio per diffondere il nome e questo originale "distillato" dell'elegante accuratezza di Minà, il Museo ha deciso di rendere pubblico e gratuito da questa pagina il download di una versione base, non professionale, della font.