Storia del museo


Il Museo Naturalistico Francesco Mina Palumbo 

L’istituzione museale occupa i locali dell’ex convento dei frati minori conventuali sito nella piazza S. Francesco di Castelbuono. La struttura è un chiostro realizzato nel XVIII secolo come ampliamento dell’originaria e attuale chiesa di San Francesco, costruita nel XIV secolo, ad esso adiacente. Conserva i caratteri autentici dell’architettura conventuale del tempo tra cui spiccano le possenti arcate dei portici laterali sorretti dalle eleganti colonnine marmoree.

La collezione occupa i locali del primo piano dell’edificio, il pian terreno presenta una stanza  che custodisce l’erbario dello studioso, i laboratori, una stanza per la didattica ed è attrezzato con punto bar e relativi locali all’aperto o al chiuso per la pausa ristoro.

Per contiguità spaziale il museo offre la possibilità di visitare l’intero complesso monumentale all’interno del quale si ammirano:

  • la statua della Vergine col bambino di scuola gaginiana del 1528,
  • il magnifico portale di scuola Laurana (seconda metà del XV secolo) che da l’accesso al contemporaneo Mausoleo dei Ventimiglia di impianto ottagonale
  • la cassa lignea d’organo a pannelli policromi di scuola veneziana lo designa a tutti gli effetti come il più antico in ambito diocesano e siciliano in quanto realizzato nel 1547.

MUSEO E COLLEZIONI

Oggi il museo espone alla fruizione pubblica le collezioni materiali donate dagli eredi del Minà al Comune di Castelbuono e frutto dei decenni di studio dell’omonimo studioso, alcune delle quali (pesci, rettili ed uccelli) andate perdute a causa all’inesperta gestione avvenuta durante il secolo scorso.
Il museo, inoltre, custodisce la biblioteca privata del Minà arricchita dallo stesso con testi datati dalla fine del ‘500 all’800, cardini unici per la ricostruzione della storia scientifica italiana, e la corrispondenza epistolare che lo studioso intrattenne con gli intellettuali dell’epoca.
Obiettivo futuro è quello di permettere agli interessati la consultazione dei lavori, reperti e quanto attiene all’opera di Minà per favorire la circolazione delle conoscenze scientifiche prodotte grazie al supporto concesso da illustri intellettuali a lui contemporanei.
Nello specifico attualmente i vari locali del museo ospitano le seguenti collezioni di Francesco Minà Palumbo:

Archeologia
Erbario (7.000 ca exiccata)
Paleontologia
Mineralogia
Malacologia
Entomologia
Biblioteca Storica
Epistolario
Iconografia

Il materiale museale si è andato arricchendo negli ultimi decenni grazie alle collezioni donate da altrettanti studiosi contemporanei:

Geologia (G. Torre)
Entomologia (M. Bellavista)
Zoologia (F. Toscano)
Molluschi terrestri (F. Liberto)
Archeologia (G. Bonomo)

Infine due sale del museo ospitano alcune mostre permanenti, quali:

Il respiro del tempo
Galleria della manna

Inoltre è presente la biblioteca moderna che comprende più di 2700 libri scientifici e diverse raccolte di riviste scientifiche. È provvista di due computer collegati in rete per le ricerche su internet.


LE SALE ESPOSITIVE

  • 10 marzo 1814

    CASTELBUONO, nascita di Francesco Minà Palumbo. 
  • 13 marzo 1899

    CASTELBUONO. Muore compianto da tutta la comunità locale e da quella scientifica. 
  • 1965 circa

    Nasce un Comitato per la fondazione del Museo Francesco Minà Palumbo. La famiglia Morici (Francesco, Roberto, Nicolina Morici, figli di Michele, nipote e figlio adottivo di Francesco Minà Palumbo) dona a Castelbuono buona parte delle collezioni naturalistiche di Minà Palumbo perché nasca il museo. Il Comune predispone alcuni locali del Castello dei Ventimiglia e vi si trasferiscono - dal 1° piano della casa dello scienziato - le collezioni scientifiche. 
  • 1965-66

    I locali approntati dal Comune risultano inadeguati a conservare le collezioni scientifiche. Il prof. Antonio Leta, consorte di Nicolina Morici, le recupera e le conserva in casa propria fintanto che non si troveranno soluzioni più dignitose. 
  • 1968

    Su garanzia del botanico prof. Andrea Di Martino e dello studente Pietro Mazzola, che si impegnano a riordinare e studiare scientificamente le collezioni, le raccolte vengono riaffidate al Comune che per gli aspetti amministrativi si avvale del Comitato promotore per la costituzione del Museo, presieduto dal rag. Francesco Romeo. 
  • 1972

    L'erbario Minà, parzialmente riordinato, viene presentato in una mostra approntata in seno alla manifestazione "Madonie 72" organizzata dalla Provincia di Palermo. 
  • 1974

    Una parte della collezione entomologica, restaurata dall'entomologo Francesco Paolo Romano, viene presentata alla seconda edizione della manifestazione precedente. 
  • 1981

    Il Comune istituisce il "Centro Civico Castello Comunale Castelbuono" e affida ad esso la gestione del Castello del Museo e della biblioteca comunale. Cessa l'attività del Comitato per la fondazione del Museo. 
  • 1985

    Il Dott. Francesco Morici dona al Comune la biblioteca di Minà Palumbo e altre collezioni che la famiglia si era precedentemente riservate. 
  • 1989

    Le collezioni del museo vengono trasferite dal castello al "carcere", l'ex banco di corte dei Ventimiglia. L'evento è accompagnato dall'apertura di una mostra permanente di tutte le collezioni. 
  • 1995

    L'ex carcere diventa inagibile e insufficiente a ospitare le raccolte, che si trasferiscono nei locali della Badia. 
  • 13 marzo 1999

    Celebrazioni del centenario della morte di Francesco Minà Palumbo. Scopertura di un busto dedicato allo studioso nei locali della Badia.
  • 8 marzo 2014

    Celebrazioni del bicentenario dalla nascita di Francesco Minà Palumbo, momento fondamentale per la crescita del Museo naturalistico.
  • 28 maggio 2017

    Inaugurazione della nuova sede del Museo sita nei locali dell’ex convento di San Francesco