La biblioteca storica di Francesco Minà Palumbo
Il corpo librario lasciato dallo studioso è di circa 2000 volumi.
La Biblioteca storica comprende 364 volumi antichi che vanno dal XVI secolo al XVII secolo e 1904 libri e articoli dell’800. I libri più antichi il Minà li ricevette come dono da ecclesiastici locali mentre quelli dell'ottocento sono stati acquistati da lui o ricevuti in dono con dediche firmate dagli stessi autori, per ringraziarlo dei reperti scientifici che ricevevano dallo studioso.
La biblioteca custodisce anche il carteggio di Minà Palumbo che comprende più di 1500 lettere ricevute da più di 350 scienziati italiani ed europei. Fra cui i botanici Giovanni Gussone, Michele Lojacono Pojero e Filippo Parlatore, oltre al tedesco Gabriel Strobl, che scrisse una Flora der Nebroden studiando ed elencando anche gli exiccata inviati dal Minà e poi il geografo Theobald Fischer, che utilizzò quindici anni di dati meteorologici pazientemente raccolti dallo stesso Minà; Giuseppe Pitrè, che ebbe informazioni sulle tradizioni popolari delle Madonie; e ancora un gran numero di zoologi, fra cui i Costa di Napoli, Rondani, Bertolini, Doderlein, Giglioli.
La biblioteca custodisce anche il carteggio di Minà Palumbo che comprende più di 1500 lettere ricevute da più di 350 scienziati italiani ed europei. Fra cui i botanici Giovanni Gussone, Michele Lojacono Pojero e Filippo Parlatore, oltre al tedesco Gabriel Strobl, che scrisse una Flora der Nebroden studiando ed elencando anche gli exiccata inviati dal Minà e poi il geografo Theobald Fischer, che utilizzò quindici anni di dati meteorologici pazientemente raccolti dallo stesso Minà; Giuseppe Pitrè, che ebbe informazioni sulle tradizioni popolari delle Madonie; e ancora un gran numero di zoologi, fra cui i Costa di Napoli, Rondani, Bertolini, Doderlein, Giglioli.